Manca sempre quello che sarà

di Luca Grechi

PROGETTO REALIA

MANCA SEMPRE QUELLO CHE SARÀ

Permesso, Fallo in ombra, Scrittura privata #2 sono le opere in mostra, in un lento succedersi. Una lettura più riflessiva e meditativa verso un più abbagliante e ritmato gesto o viceversa, dipende dalle domande che ci poniamo e dalle risposte che ci diamo.

Gli spazi della galleria La Nuova Pesa hanno permesso un ragionamento, ossia presentare tre lavori per parlare di alcuni aspetti distanti, o meglio di una distanza che si evidenzia attraverso la loro vicinanza, per scelta o per necessità di allestimento; esporre tre lavori in ognuno dei quali si presenta l’ultimo strato in superficie. Oltre ad ascoltare ciò che è successo, c’è una volontà nel dichiararsi, aprirsi. La sottopelle della pittura, legata ad un aspetto più segnico e di movimento, permette di arrivare alla pelle, definizione più articolata e stratificata, ultimo passaggio alla ricerca di un rapporto stretto ed uniforme tra sfondo, segno e materia. Sono nati degli incontri fortuiti nel processo e nel percorso. Da qui la scelta di presentare uno sguardo al segno pittorico, al movimento, un accenno a ciò che è stato e che succedendosi va a definirsi; approccio e processo diversi in base a ciò che suggerisce quel momento. In sintesi ogni quadro, a prescindere da una visione di insieme e linearità, è importante che viva in quelle sue unicità e onestà, scindendolo da un corpus, anche se è un’illusione. Quando un quadro trova un equilibrio, non credo sia onesto forzarlo verso una linearità o serialità, anche se in una mostra potrebbe essere quello che ci si aspetta. La ricerca per arrivare ad alcuni livelli di definizione viene messa in discussione, così che un’estetica di fondo sia leggera e costante. Questa riflessione nasce perché ogni lavoro, ognuno in una sala a sé, permette allo sguardo di non avere distrazioni, quindi di soffermarsi sul singolo quadro, senza necessariamente l’esigenza di una visione d’insieme, di una coerenza visiva che giustifica, spiega e fa sì che l’occhio riesca a trovare quella serialità sottesa. Il titolo della mostra già anticipa questo pensiero e il problema pittorico che ne scaturisce. 

Alla ricerca di momenti che si accordano, in un ascolto di illusioni vivaci e tiepide, liberare una nuvola dai suoi contorni per avvicinare il cielo al bianco sfumare dello sguardo. Dimenticare per un’armonia sconosciuta, per cogliere un fiore maturo, per immaginare questi lavori solamente una volta arrivati dove sono e ricordare ciò che sarà.

 

La mostra sarà visitabile fino al  12 aprile dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 

10:00 – 13:30 / 16:00 -19:30

 

La Nuova Pesa | Via del Corso, 530 – 00186 Roma

Tel. – 06 3610892

Mailnuovapesa@farm.it www.nuovapesa.it